Italia Underground: una bella recensione di Elena Di Cioccio

lunedì 24 Giugno 2013

È un’Italia che non ti aspetti quella raccontata dai 26 autori che abitano le pagine di Italia Underground. Un’Italia lontana dal vizio della fama televisiva, dalle Bélen, dalle Minetti e dai gonfi protagonisti posticci della politica attuale. Un’Italia abbandonata che prova a sopravvivere da sola, arrancando, secondo le regole dei suoi territori, delle sue infinite provincie diverse, del suo clima e delle sue reali possibilità strutturali. Un’Italia sincera, che questi autori senza padrone sanno restituirci per com’è e non per come ce la fanno vedere sul digitale terrestre. Che ci piaccia o no, i protagonisti di questi brevi racconti siamo noi, disillusi, superficiali, creduloni, a volte ignoranti, persi nelle nostre città sporche e ingiuste, lontane anni luce dalle belle immagini gelatinose del marketing globale. Noi che facciamo i conti con il quotidiano, con l’invidia del vicino, con i soldi che non ci sono, il lavoro che non sappiamo più che cosa sia, con la svogliatezza, l’indolenza, la disperazione e la rassegnazione. Noi tutti che abitiamo la nazione Italia indipendentemente dalla nostra origine di nascita. Probabilmente solo ora stiamo iniziando ad accontentarci, solo ora iniziamo a realizzare che siamo stati troppo bene prima per accorgerci di quanto ci sarebbe costato poi. E, a conti fatti, ci è costato parecchio. A fare da contraltare ai vizi di un popolo in perenne attesa del miracolo salva tutto, c’è la nostra terra, ora un po’ intossicata, che riesce ancora a far innamorare chi si ferma fra i suoi scorci unici, i suoi profumi dolciastri e freschi, i suoi venticelli setosi che ti fanno perdere ogni desiderio di fare, ma esaltano la voglia di creare. La nostra terra così speciale che ci continua a ripetere che è possibile.È possibile rimarginare, risanare e rinascere. Sempre.

Qui l’articolo originale su Io Donna.