Sei caduti italiani della Seconda guerra mondiale ritrovati a Millerovo grazie alla Fondazione Nasledie di Viktor Vasilevskij e all’editore Sandro Teti
Viktor Vasilevskij, presidente della Fondazione Nasledie, in collaborazione con Sandro Teti, editore italiano, da sempre attivo nello spazio postsovietico, hanno portato alla luce i resti di sette nostri compatrioti, dispersi durante la Campagna di Russia. I due collaborano con la Società russa di storia militare e la ricerca è iniziata dopo che Vasilevsky informò Teti che un anziano che viveva vicino alla località di Millerovo ( Ми́ллерово) – città della Russia europea meridionale, nell’oblast’ di Rostov, 218 km a nord del capoluogo Rostov sul Don sulle rive del fiume Glubokaja – gli aveva detto che, da bambino, la notte di Natale del 1942, aveva visto sepolti sedici corpi di artiglieri italiani dell’artiglieria antiaerea che proteggeva l’ aeroporto militare. Vasilevskij e Teti hanno deciso di dividersi i compiti: in Russia riesumare i corpi e, in Italia, cercare tutte le informazioni possibili sui resti degli italiani per identificarli, dare loro una degna sepoltura e organizzare un’iniziativa sulla loro sorte e su quella delle centinaia di migliaia di dispersi e reduci. L’opera è stata ostacolata dalla mancanza della matricole di riconoscimento, dal COVID e dallo scoppio della guerra in Ucraina. (da #carlomarinoeuropeannewsagency)
Ne parla diffusamente Matteo Carnieletto su Il Giornale. L’articolo: https://www.ilgiornale.it/news/storia/ritrovati-caduti-russia-2121845.html